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Archivio di Stato

"Francesco Crispi"

Costruire lo Stato per dare forma alla
Nazione

AssoEureka

statuto S.O.R.I.

LO STATUTO

Il Sovrano Ordine Reale d’Italia è il risultato della più alta scuola filosofica, teosofica, teologica del mondo, affinché l’uomo riesca a guardare oltre il seminato

 

Articolo 1:

Sovrano Ordine Reale d’Italia

Il Sovrano Ordine Reale D’Italia (all’interno del quale c’è l’Accademia SAPIENTIA, che è la più elevata scuola al Mondo) consente di raggiungere la Conoscenza sul chi siamo, da dove veniamo, quale sia la nostra missione sulla Terra, dove andremo post-mortem e infine di scoprire la compenetrazione con la natura che ci circonda e il modo di rapportarci a essa.

 

Articolo 2:

Finalità

Finalità del Sovrano Ordine Reale D’Italia è appartenere al circuito delle Alte Scuole di Pensiero e della Conoscenza, lato mistico che opera alla luce di Colui Che È, cioè di ciò che conosciamo col nome di “Dio” e ciò che altresì poniamo come centralità dell’Uomo, con lo scopo essenziale della vita personale per realizzare la libertà di tutte le genti.

 

Articolo 3:

Scopo

Scopo preminente del Sovrano Ordine Reale D’Italia è la tutela della sacralità della persona umana, in armonia con la dottrina del Cristianesimo (ma non il popolare , bensì quello esoterico, l’unico vero) e alla difesa della chiesa di Pietro, Chiesa Cattolica Universale…!

 

Articolo 4:

Ruolo storico e Funzione

Il ruolo storico del Sovrano Ordine Reale D’Italia è da sempre una funzione spirituale: suo compito è quello di diffondere, favorire e promuovere, attraverso l’educazione dell’Uomo al dialogo e al libero confronto dialettico delle idee, il pensiero, la tolleranza, la fratellanza universale, la costituzione di processi di crescita e di maturazione della cultura Cristiana, liberale e illuminata di modello occidentale, mantenendo sempre in armonia con il principio antropologico di coscienza e cognizione orientata alla ricerca della verità di Dio e dell’Uomo, per apportare felicità e benessere materiale e spirituale alla persona umana, alle genti del mondo e alle Nazioni.

 

Articolo 5:

Divieti

Il Sovrano Ordine Reale D’Italia vieta lo svolgimento di attività all’interno dell’Ordine, nonché assoluta proibizione, pena l’espulsione, di condotte antigiuridiche lesive all’Ordinamento Costituzionale della Repubblica Italiana.

 

Articolo 6:

Filantropismo

Il Sovrano Ordine Reale D’Italia si occupa di Filantropismo e Mecenatismo culturale, tipici delle Costituzioni di Federico II° di Svevia (del Liber Augustalis del 1241 e delle grandi Costituzioni Emanate Dall’Augusta Maestà di Federico II° di Prussia del 1786).

 

Articolo 7:

Trasparenza

Esistono sempre Trasparenze giuridico-amministrativa per le finalità del Sovrano Ordine Reale D’Italia.

 

Articolo 19:

Quote Sociali

Ogni iscritto al Sovrano Ordine Reale D’Italia è tenuto ad adempiere al versamento della quota sociale nella misura stabilita dall’Alta Corte, con versamento su C.C. Bancario intestato a: Sovrano Ordine Reale D’Italia.

Dicasi ugualmente per le donazioni offerte dall’Italia e quelle provenienti dalle Nazioni Estere ed Europee.

 

Articolo 26:

Ordine Nobiliare della Spada e dell’Aquila

Il Sovrano Ordine Reale D’Italia ammette al suo interno l’ “Ordine Nobiliare della Spada e dell’Aquila”, fondato da S. A. S. Giovanni Francesco Alliata di Monte Reale e Principe del Sacro Romano Impero.

L’Ordine Nobiliare premierà coloro che si distingueranno particolarmente nel servire la Patria e l’Umanità e che si siano particolarmente resi benemeriti verso L’Ordine stesso e verso l’associazione Nobiliare della Spada e dell’Aquila.

In considerazione delle molteplici richieste da parte della media-alta borghesia che arrivavano alla segreteria del Principe, allo scopo di essere insigniti del Titolo Nobiliare, è stato fondato l’Ordine Nobiliare della Spada e dell’Aquila. In questo modo, è stato reso autonomo, libero e indipendente dagli altri Casati Nobiliari esistenti in Italia.

L’Ordine non può essere ricollegato agli ordini-casati esistenti: è legittimamente indipendente.

 

Articolo 27:

Finanziamenti e Donazioni

Il Sovrano Ordine Reale D’Italia si autofinanzia, in virtù delle quote associative, dei contributi mensili, annuali e delle donazioni spontanee versate dai nuovi adepti, nonché da eventuali oblazioni straordinarie, lasciti et cetera approvati dall’Alta Corte.

Tali lasciti e donazioni sono devolute all’Assistenza di carattere sociale, Borse di studio ai meno abbienti, Assistenza diretta alla persone bisognose, alla vedove, agli asilo nido per chi non può pagarne retta.

Il Sovrano Ordine Reale D’Italia accetta sostenitori esterni che vogliano donare in beneficenza finalizzando ai meno abbienti; diseredati; senza casa; senza fissa dimora; sfrattati che non possano pagare il canone di locazione.

 

Articolo 29:

Accordo di Whitby

L’Alta Corte del Sovrano Ordine Reale D’Italia riconosce, a seguito di un’attenta delibera, la continuità del Sovrano Ordine Reale d’Italia di Scozia e dei Nove Cavalieri della Tavola Rotonda di re Artù, riaffermando gli antichi valori spirituali di tale Cavalleria come già previsto dagli Statuti del 1786, stilato da Federico II° Re di Prussia detto il Grande e Gran Protettore e Conservatore dell’Ordine, dal Primo Cristiano della Scozia San Ninian che fondò la base Cristiana di origine sulla sponda nord del Solway Firth, a ovest dell’Inghilterra, nell’anno 397 D.C., anno della morte di San Martino di Tours.

Il confine Settentrionale dell’impero Romano era delineato dal vallo costruito da Adriano (122 D.C.) e per tale ragione il paese era ancora sotto forte influenza Romana, anche se i soldati Romani furono richiamati dalla Gran Bretagna nel 410 D.C. per difendere la Città di Roma durante le invasioni Barbariche. I due missionari, i quali professavano l’uno a sud nella regione di San Ninian e l’altro a nord ovest in quella di San Columba, seguirono diverse tradizioni, fra cui la più famosa riguardante la scelta della data della Pasqua. Il sinodo che accettò la tradizione romana con l’accordo di Whitby nel 664 D.C. confermò storicamente quanto la Chiesa, in quelle isole, abbia dovuto la sua fedeltà soprattutto a Pietro. Noi Cavalieri di Gesù ora e sempre saremo dunque alla difesa della Chiesa di Pietro nel nome di Gesù, anche arrivando all’estremo sacrificio.

 

Articolo 30:

Disconoscimento della Scomunica

Il Sovrano Ordine Reale d’Italia riconosce San Giovanni Battista come “Santo Patrono” e Protettore dell’Ordine, che ricorre nella giornata del 24 Giugno in Italia e nel resto del mondo, tre mesi prima del concepimento di Gesù. Anche il 29 agosto è da ricordare, in quanto data del martirio di San Giovanni detto il Battista.

Si è riunita in Roma l’Alta Corte, Presieduta dal Nostro Sovrano, S.A S. Federico Giovanni I°, la quale ha così decretato di non riconoscere la scomunica Papale di Clemente V° del 22 Marzo 1312 a danno dei Cavalieri Templari.

Il Sovrano Ordine Reale d’Italia pertanto ne conferma la continuità legata alla Chiesa, ammettendo al suo interno i Cavalieri Ospedalieri al servizio dei Malati. Dovunque c’è la figura dell’Ambasciatore, egli deve nominare un Cappellano per i Cavalieri di Gesù (alla difesa della Chiesa di Pietro) e nominare i Cavalieri dell’Ordine: egli è il garante dell’amministrazione come prevedono gli Statuti e regolamenti del S. O. R. I.

Il Cappellano curerà la parte spirituale e diffonderà il Cristianesimo Esoterico per tutti i Cristiani della Chiesa di Pietro: ogni credente potrà così realmente conoscere meglio la parola di Gesù, che è la luce del Mondo.

Per arrivare a trovare Dio, basta leggere attentamente la Bibbia: Dio è da scoprire, non può esserci un Dio “imposto” da comuni mortali.

La gestione delle donazioni ordinarie e straordinarie in tutte le Nazioni dove c’è la figura dell’Ambasciatore è gestita dall’Amministrazione dei singoli Ambasciatori, a seguito della delibera dell’Alta Corte di Roma. Ogni Ambasciatore dovrà prima richiedere all’Alta Corte a Roma la delibera dove destinare le donazioni ricevute.

La spiritualità dell’Ordine nel XIII secolo torna finalmente oggi come quella dei caritatevoli Cavalieri Templari. Tutti dovranno attenersi alla legge Cavalleresca Templare del XIII secolo.

Cavalleria Cristiana:

La Cavalleria Cristiana presenta connotati mistico-religiosi cristiani strettamente legati alla ritualità vetusta e originale dell’Ordine Templare del Tempio; oggi è considerata l’espressione più pura della Cavalleria Cristiana.

Al suo interno ci sono solo 9 Cavalieri Eletti, che sostengono Federico Giovanni I°, Sovrano del S. O. R. I.; non è permesso a nessuno degli affiliati al S. O. R. I. di avvicinare e/o parlare con i Cavalieri e nessun altri al di fuori del Sovrano conosce coloro, i quali portano la parola di Gesù nel Mondo, vera Luce.

Sovrano Ordine Reale D’Italia

Fondato da S.A.S. Giovanni Francesco Alliata, nato a Rio de Janeiro il 21/08/1926 e Principe del Sacro Romano Impero Con atto pubblico, redatto dal dottor Edemondo Millozza, Notaio – Via Dalmazia, 29 cap. 00198 Roma Repertorio N°110756 Raccolta N°16720 Registrato il 27 giugno 1986 agli Atti Pubblici il 31 dicembre 1986 e trascritto al Tribunale di Roma

Titoli Nobiliari assegnati:

Gentiluomo

Cavaliere

Barone

Marchese

Conte

Visconte

Duca

Arciduca

Principe

Cavalierato di Cristo

Questa alta onorificenza sarà concessa soltanto ai meritevoli che si siano distinti sotto la volta stellare con opere di pace e di concordia per l’umanità, senza distinzioni di sesso.

 

 

Elenco delle Categorie da Sostenere:

 

Assistenza diretta agli anziani presso istituti e residenza privata

Assistenza diretta ai diseredati, senza casa, senza fissa dimora

Assistenza diretta agli orfani presso istituti e/o enti di ricovero

Assistenza diretta alle mense dei poveri

Assistenza diretta per interventi chirurgici-medici in Italia e all’estero

Collaborazione diretta con i Rettori delle Università per borse di studio ai meritevoli

Assistenza diretta animali abbandonati-maltrattati.

Assistenza diretta agli orfani degli appartenenti alle forze dell’ordine di: Polizia, Carabinieri, Finanza, Esercito, Marina, Aeronautica.

Ordine Nobiliare Della Spada e dell’Aquila